Fitoterapia e oncologia

La Fitoterapia medica in campo Oncologico

La Fitoterapia medica in campo Oncologico offre delle grandi opportunità sia per i pazienti che per lo staff medico-infermieristico che si prende cura di loro.

La percentuale dei pazienti affetti da neoplasia che si rivolge a Medicine non convenzionali e complementari è circa del 35,9%. [1] Fra le medicine complementari, le più utilizzate sono la Fitoterapia e la Micoterapia.

In alcuni dei più grandi e avanzati centri oncologici del mondo, ad esempio come lo “Sloan-Kettering” di New York, esistono da parecchi anni dei Dipartimenti di Medicina Integrativa, proprio per garantire l’apporto complementare di numerose tecniche alle chemio o radio terapie convenzionali. La società internazionale di riferimento per le tecniche complementari in questa disciplina è la SIO (Society for Integrative Oncology).

In tali sedi i medici e gli operatori esperti di queste discipline e tecniche lavorano in concerto con gli oncologi convenzionali. Questi dipartimenti sono stati creati sia per l’evidenza concreta del miglioramento della qualità di vita sia per rispondere alla crescente richiesta e calibrare al massimo le sinergie terapeutiche diminuendo il rischio di possibili interferenze tra farmaci, fitoterapici e alimenti.

La valutazione sistematica [2] dei nuovi farmaci chemioterapici di sintesi approvati da parte dell'EMA [3] nel 2009-13 dimostra che la maggior parte di essi è entrata nel mercato senza prove di beneficio per la sopravvivenza o la qualità della vita. Questo porta a delle considerazioni fondamentali sia sul tipo di garanzia e professionalità che certi enti e commissioni, a livello statale o europeo possano dare “ex parte civium”, quindi senza interessi personali, sia sul bisogno di affrontare le reali problematiche che attraversa il paziente attraverso un approccio integrato e sistemico. Le neoplasie sono delle patologie multiorgano e multi-tissutali. La modulazione del metabolismo e della replicazione cellulare tumorale, determinata dal micro ambiente intra ed extra cellulare ha acquistato una grande rilevanza. Ecco perché l’alimentazione, la fito e micoterapia, le tecniche corporee e meditative, alcune medicine tradizionali e la conservazione e modulazione del microbiota sono state riprese in considerazione dai grandi centri oncologici nel mondo e dall'OMS stessa. [4]

In campo oncologico la Fitoterapia e la Micoterapia (il trattamento con funghi medicinali e loro preparazioni galeniche che per semplicità e tradizione la considero parte della Fitoterapia) espletano insieme all’alimentazione un ruolo determinante e fondamentale sulla QdV (Qualità di Vita). Il supporto fitoterapico deve essere adatto alla costituzione base del paziente, alla natura dello squilibrio , al tipo di cure e soprattutto differente in ogni fase che il paziente attraversa. Le tempistiche della prescrizione fitoterapica devono soddisfare i criteri della miglior sinergia, della minor interferenza farmacodinamica/farmacocinetica e come strategico obiettivo la conservazione o il miglioramento del costo psico-biologico dei trattamenti invasivi.

Esistono opportuni preparati adatti a ridurre gli effetti secondari acuti e cronici dei trattamenti chemio e radioterapici. Altri adatti alle fasi di arresto terapeutico per il ripristino del sistema immunitario e degli organi di drenaggio. Ulteriori, per la fase dell’intervallo libero da malattia e della prevenzione delle recidive attraverso l’attivazione delle risposte ospite-dipendenti e il ripristino della memoria apoptotica a livello cellulare. Sostanziale è il supporto nella gestione del dolore sia nocicettivo che neuropatico, ed esperienziale, con miglioramento globale della sensazione di benessere.

Campi d’azione:

a) Prevenzione specifica primaria e secondaria calibrata "ad personam" secondo costituzione base ed acquisita.

b) Riduzione degli effetti collaterali come la STANCHEZZA (la FATIGUE raramente è un sintomo della malattia oncologica, ma soprattutto un effetto collaterale del trattamento.) la Nausea, il Vomito , le mucositi ecc.. Portando una protezione dei processi enzimatici e digestivi.

c) Sostegno immunitario: Nel dicembre 2013 la prestigiosa rivista americana Science ha collocato l'immuno-oncologia al primo posto della "top ten" delle più importanti ricerche scientifiche dell'anno. Derivati di Piante e Funghi opportunatamente prescritti nelle forme farmaceutiche corrette sostengono il sistema immunitario. Ciò è dimostrato da migliaia di articoli scientifici e permette:

- di non interrompere i cicli terapeutici convenzionali potendo così mantenere o terminare le cure previste.
- di poter utilizzare minor numero o dosaggio di fattori di crescita quali le granulokine sintetiche (come il Filgrastim [Accofil®, Granulokine®, Nivestim®]) che hanno la potenziale possibilità di stimolare alcune linee di cellule neoplastico e comunque non sono esenti da importanti effetti collaterali.
- di avere meno infezioni opportuniste batteriche, virali o fungine.
- di poter agire in sinergia con alcuni chemioterapici che funzionano meglio se il sistema immunitario è vigile perché smascherano la neoplasia. (vedi derivati del platino)
- protezione GALT (tessuto linfatico associato alla mucosa intestinale) e quindi del microbiota intestinale.

d) Protezione e conservazione di un microbiota intestinale sano: La chemioterapia distrugge il microbiota (la flora batterica intestinale), è noto che in animali privati della flora intestinale alcune chemioterapie (oxaliplatino per esempio) possono essere efficaci [5-6]. Fitoterapici e Micoterapici agiscono come prebiotici e protettori del GALT.

e) Protezione di tessuti, organi ed apparati sani: protezione delle funzionalità di alcuni organi ed apparati: Intestino, fegato ecc..

f) Azione antinfiammatoria: Modulazione dell'infiammazione tessutale e sistemica, causa di maggior espressione del dolore e concausa della progressione della malattia tramite l’attivazione del NF-kB.

g) Azione di Ripristino e poi di drenaggio d’organi o sistemi nelle fasi di pausa o sospensione terapeutica.

h) Azione antitumorale diretta o indiretta nelle fasi di pausa o sospensione terapeutica attraverso svariati meccanismi. Al riguardo vi sono decine di migliaia di pubblicazioni scientifiche. Questo è di fondamentale importanza perché non si lascia in queste fasi il paziente privo di una copertura terapeutica razionale e scientifica.
Molti sono i farmaci chemioterapici quotidianamente utilizzati in tutti gli ospedali del mondo che sono estratti o derivati da piante medicinali: Vincristina, vinblastina e vinorelbina derivano dalla Vinca Major (Catharanthus roseus), irinotecan, topotecan (Campthoteca acuminata), Taxolo e taxani (Taxus brevifolia), Paclitaxel (emisintesi dal Taxus brevifolia), Dacetaxel (emisintesi dal Taxus baccata), Cambretostatina (Combretum caffrum), etoposide e teniposide (Podophyllium spp.), Trastuzumab (Herceptin) emtansine (emisintesi derivata da Maytenus ovatus). [7]
Riguardo i farmaci vegetali, i fitoterapici e i micoterapici, l’effetto antitumorale è per la maggior parte il risultato della stimolazione del sistema immunitario, dell’effetto antinfiammatorio e adattogeno sistemico e in alcuni casi dell’attività citotossica/citostatica diretta, influendo sullo specifico metabolismo e sui meccanismi di divisione della cellula tumorale riprogrammando l’apoptosi, il processo di autoriparazione e morte cellulare programmata.
Molte sono le piante medicinali, opportunamente estratte, titolate e standardizzate nei principi attivi fondamentali che hanno mostrato attività in vitro, su animale e uomo queste attività e che sono pubblicate in decine di migliaia di articoli scientifici.
Per quanto riguarda i funghi medicinali, il loro mico-complesso [8] contiene migliaia di composti, di cui molti sono direttamente o indirettamente attivi contro i tumori. I composti anticancro più sottoposti ad una rigorosa ricerca scientifica sono i β-glucani, una classe di polisaccaridi ad alto peso molecolare tra cui il lentinan, altri come i polisaccaridi peptidi (ePSP, PSK), i glicani e i proteoglicani.
Anche in questo caso l’effetto antitumorale è per la maggior parte il risultato della stimolazione del sistema immunitario detta azione indiretta (o ospite dipendente), ma anche dell’attività diretta citotossica/citostatica, influendo sul metabolismo e divisione della cellula tumorale.
Tra regno vegetale e regno dei funghi sulla terra vi sono 600/700 mila specie. La maggior parte di esse non sono conosciute e solo la minima parte sono studiate [9]. Le principali fonti che guidano le ricerche farmacologiche chimiche moderne sono l’etno-medicina, l’etno-farmacologia e la zoo-farmacognosia [10]. Parte di questa enorme quantità di documentazione scientifica è indicizzata su PubMed. La fitoterapia e la micoterapia non sono discipline alternative ! Sono parte integrante della farmacognosia e della farmacologia moderna.
Un esempio: l’epigallocatechina-3-gallato (EGCG), polifenolo del Thè verde, interagisce a più livelli della cellula neoplastica, uno dei più interessanti è l’inibizione delle sub-unità 20S e 26S del proteasoma, inducendo l’apoptosi cellulare programmata.

Conclusioni

In campo oncologico la fitoterapia deve essere prescritta da un medico esperto solo dopo un'accurata anamnesi e visita clinica che porti ad una diagnostica sistemica su tutti i profili dell’unità PNEISA ed ad una chiarezza dei protocolli di terapia. Ciò risulta determinante sia per una possibilità terapeutica estesa a più livelli: complementare, specifico, di ripristino, di drenaggio, di terreno e prevenzione, che ad evitare spiacevoli episodi di interferenza farmacologica con possibilità di sovradosaggi, e sovra espressione di eventuali effetti collaterali, o inefficacia della cura. I fitoterapici risultano decisamente più efficaci, quando sono associati ad una dieta di qualità che di per sé riduca i fattori infiammatori, il livello glicemico, il livello insulinemico, il livello di acidità corporea e lo stress d’organo locale. Le piante prescrivibili oltre ad una numerosa documentazione scientifica che ne dimostrino l’efficacia, attraverso studi che hanno rispettato le norme CONSORT di impostazione, ed usi che derivino da una consolidato uso in una millenaria tradizione, dovrebbero essere considerate nella loro classificazione qualitativa chimico/fisica tradizionale (spiacevolmente e troppo semplicisticamente chiamata energetica), affinché attraverso un semplice paradigma oggettivo possano adattarsi il più possibile alle necessità del paziente. I fitoterapici, agiscono equilibrando le funzioni di organi apparati, tessuti e cellule, modificando il micro ambiente che permette alla neoplasia di essere protetta dalla sorveglianza del sistema immunitario, e modificando citochine intra ed extracellulari. Risulta fondamentale il ricondizionamento e la riprogrammazione epigenetico-dipendente delle cellule stromali ed immunitarie tumore-associate.
Ad una richiesta sempre più frequente dei pazienti affetti da malattia oncologica rimane fondamentale rispondere con professionalità e corretta informazione su quali siano i reali target della fitoterapia, in primis la qualità di Vita e il benessere Psicofisico.

Vedi Poster: Phytotherapy and Oncology *Dr Dario Ayala

[1] “Use of complementary and alternative medicine in cancer patients: a European survey.” Molassiotis A et Al. Ann Oncol. 2005 Apr;16(4):655-63

[2] BMJ 2017;359:j4530 | “Availability of evidence of benefits on overall survival and quality of life of cancer drugs approved by European Medicines Agency: retrospective cohort study of drug approvals 2009-13” Courtney Davis,1 Huseyin Naci,2 Evrim Gurpinar,2 Elita Poplavska,3 Ashlyn Pinto,2 Ajay Aggarwal4,5

[3] EMA acronimo di European Medicines Agency, l’Agenzia Europea del Farmaco. Lo scopo dell’agenzia è la protezione e la promozione della salute dell'uomo e degli animali, attraverso l'attività di coordinamento, valutazione, della sola documentazione inviata dalle case farmaceutiche (senza nessun controllo di laboratorio) e monitoraggio, a livello centrale, dei prodotti autorizzati dai singoli Stati, mettendo a punto linee guida tecniche e fornendo supporto scientifico ai suoi sponsor.

[4] OMS: acronimo italiano per Organizzazione Mondiale della Sanità. Vedi http://www.who.int/medicines/publications/traditional/trm_strategy14_23/en/

[5] “Role of the Microbiota in Cancer Therapy” Phillip J. Daschner National Cancer Institute, Division of Cancer Biology, 9609 Medical Center Drive, Bethesda.

[6] “Microbiota: a key orchestrator of cancer therapy” Saumen Roy and Giorgio Trinchieri. Nature Reviews Cancer 17, 271-285 (2017)

[7] Secondo l'OMS circa il 25% dei moderni farmaci usati in USA sono di origine vegetale; inoltre sono 7.000 circa i composti medici, presenti nella moderna farmacopea, derivati da piante. Traditional medicine. OMS e Interactive European Network for Industrial Crops and their Applications, Summary Report for the European Union, 2000-2005.

[8] da un punto di vista teorico/didattico é l’entità biochimica dinamica ed unitaria di un Fungo Medicinale, risultante dall’attività metabolica di Vita di quel determinato organo in quello specifico ambiente, nell’istante di tempo valutato; - dal punto di vita pratico, chimico e farmacologico, è l’insieme di tutte le sostanze che caratterizzano una determinata droga vegetale o fungo, nella formulazione galenica considerata. Un esempio: Lentinula edodes corpo fruttifero (il cappello) estratto 9:1 standardizzato e titolato al 17% in α-glucani e 26% in β–glucani.

[9] Un'indagine scientifica internazionale promossa dall'OMS all'inizio degli anni novanta, ha rilevato un numero di circa sessantamila specie vegetali, utilizzabili per la cura delle malattie, in forte pericolo di estinzione, di cui trecentosettantaquattro in Italia

[10] Deriva dal greco: zoon (animale), pharmakon (farmaco o veleno), gnosis (studio o conoscenza) . In poche parole lo studio dei sistemi con i quali gli animali si curano.

a