Approfondimento Fitoterapia Medica

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Nel 2013, la “Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provincie Autonome di Trento e Bolzano” [2] – ha sancito l’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano concernente i criteri e le modalità per la formazione ed il relativo esercizio dell'agopuntura, della fitoterapia e dell'omeopatia da parte dei medici chirurghi ed odontoiatri”. Nel presente atto si conviene che “L’Agopuntura, la Fitoterapia e l’Omeopatia costituiscono atto sanitario e sono oggetto di attività riservata perché di esclusiva competenza e responsabilità professionale del medico chirurgo, dell’odontoiatra professionale, del medico veterinario e del farmacista, ciascuno per le rispettive competenze” e sonoconsiderate come sistemi di diagnosi, di cura e prevenzione che affiancano la medicina ufficiale avendo come scopo comune la promozione e la tutela della salute, la cura e la riabilitazione” .

Per quanto riguarda la Fitoterapia la definisce: “Metodo terapeutico basato sull'uso delle piante medicinali o di loro derivati ed estratti, opportunamente trattati, che può avvenire secondo codici epistemologici appartenenti alla medicina tradizionale oppure anche all'interno di un sistema diagnostico-terapeutico sovrapponibile a quello utilizzato dalla medicina ufficiale.”

Riconosciuta dalla FNOMCeO[3] come atto di esclusiva competenza medica[4], la stessa OMS[5] in più anni, sedi e pianificazioni ne afferma l’importanza dell’integrazione con i nostri sistemi sanitari nazionali (come servizio pubblico) e le università. Così anche l’UE[6].

Il termine “Fitoterapia” compare per la prima volta in un breve trattato di Henry Leclerc (1870-1955), “Precis de Phytotherapie”. Verrà utilizzato più tardi da Rudolf Fritz Weiss (1895-1992) nel suo “Lehrbuch der Phytotherapie” ed oggi è di uso comune.

La parola deriva dal greco: phyton = pianta e therapeia = cura

Possiamo descriverla come: “Quella disciplina che si propone di mantenere lo stato di benessere psicofisico dell’individuo, attraverso la prevenzione (fitoterapia salutistica funzionale e medica) [7] e la cura delle malattie (fitoterapia medica) utilizzando complessi di principi attivi vegetali (fitocomplessi) presenti nelle droghe, opportunamente estratti in adatte preparazioni galeniche, presentati nelle appropriate forme farmaceutiche, che soddisfino i principi OMS di Qualità, Sicurezza, ed Efficacia e prescritti secondo linee guida che tengano presente sia la forza delle evidenze scientifiche, che la graduazione delle raccomandazioni delle tradizioni.”[8]

Per convenzione la Fitoterapia comprende oltre all’utilizzo delle Piante anche quello di Funghi Medicinali, Alghe e Licheni. La Fitoterapia è una branca della farmacoterapia con attività multidisciplinare che si avvale delle competenze di differenti settori: chimico, biologico, biochimico, fitochimico, botanico, farmacologico, zoo-farmacologico, etno-farmacologico, etno-medico, medico.

Quando ci riferiamo alla fitoterapia, ci rivolgiamo a una scienza medica che affonda le sue radici nell’etnomedicina dei popoli, che struttura il tronco e la sua forza nella coerenza scientifica della Medicina delle Evidenze (EBM), che con le fronde prende rinnovamento e evoluzione costante dalla Moderna Ricerca Clinica e Farmacologica, e che porta i suoi frutti attraverso possibilità applicative sempre più definite in vari campi della medicina generale e specialistica. Centinaia sono le pubblicazioni scientifiche mensili sui principi attivi vegetali e le loro possibili applicazioni cliniche! Per questi motivi si può ben dire che appartenga ad entrambi i mondi della Medicina Convenzionale (MC) e di quella Tradizionale (MT).

Un quarto di tutte le prescrizioni mediche attualmente riguarda sostanze ricavate dalle piante o da loro derivati, e circa l'80% della popolazione, nei paesi in via di sviluppo, affida ancora alla medicina vegetale la cura delle malattie.

Negli ultimi 40 anni, molti potenti farmaci sono derivati da piante.

Risulta evidente che i SINGOLI principi attivi delle piante ci circondano e spesso li assumiano sotto forma di FARMACO, vi sono poi l’importante insieme di specialità farmaceutiche costituite da ESTRATTI TOTALI STANDARDIZZATI titolati nei principi attivi O FRAZIONI di estratti di PIANTE, da qui inizia la FITOTERAPIA.

Il grande ventaglio di appartenenza dell’utilizzo delle piante medicinali all’interno di tutte le più importanti medicine tradizionali come: la Medicina Tradizionale Cinese, la Medicina Tradizionale Ayurvedica, la Medicina Tradizionale Nord e Sud Americana, l’Africana, la Medicina Tradizionale Europea, l’Erboristeria Tradizionale; e attualmente, della Fitoterapia Salutistica Funzionale (FSF) e della Fitoterapia Medica (FM), sommate alla vasta disponibilità di prodotti sul mercato contenenti in varie forme, derivati delle medesime, comportano non pochi problemi di carattere legislativo, normativo e prescrittivo. Potremo trovare la medesima pianta in parecchi prodotti alimentari, notificati al Ministero della Salute come integratori, in prodotti erboristici, o alimenti arricchiti/funzionali, piuttosto che in farmaci vegetali soggetti o non soggetti a prescrizione medica.

Inoltre le medicine tradizionali, risentono della cultura di quei popoli da cui derivano e spesso usano criteri diagnostici o terapeutici profondamente diversi da quelli della medicina convenzionale e scientifica, sollevando non poche difficoltà interpretative e comunicative con il mondo della medicina convenzionale.

È per questo motivo che la Fitoterapia Medica ha voluto raccogliere e trasportare in un linguaggio attuale l’eredità delle maggiori tradizioni etnomediche attraverso la recente formulazione del paradigma PNEISA, che considera ogni essere umano come unità Psico-Neuro-Endocrino-Immuno-Somatica-Ambientale dinamica e interattiva. Il modello di uomo e dei fenomeni come suggeriti dalle antiche arti mediche sono ripresentati con un linguaggio adeguato agli attuali strumenti di conoscenza, misura e analisi. Questi ultimi, hanno permesso nuovi criteri di valutazione dell’impulso adattativo dell’organismo nei vari sistemi, organi, tessuti, cellule e mondo intracellulare, ai messaggi della PNEI e dell’ambiente secondo paradigmi più riconoscibili a livello evoluzionistico del processo di salute e di malattia all’interno di processi rispettivamente fisiologici o fisiopatologici originatesi a livello sistemico.

La salute è l’espressione innata, originaria di uno stato di equilibrio dinamico del complesso sistema aperto e interconnesso che è l’essere vivente . La perdita di questo stato è definita: malattia. Quest’ultima può essere vista e compresa come importante informazione, non da sopprimere in modo cieco, ma da considerare come importante segnale specchio; un invito all’essere umano per prendere consapevolezza sulla qualità del suo stato di lontananza dalla natura che gli è propria nei confronti dell’ambiente interno ed esterno. Questa importante informazione può diventare un vero e proprio “filo d’Arianna”.

Le preparazioni derivate dalle piante, usate con i dovuti criteri e limiti, e la nutrizione stessa possono aiutare il cammino sulla strada del riequilibrio fisiologico ed emozionale grazie ai principi attivi che differentemente dal farmaco di sintesi sono in co-evoluzione biologica con l’essere umano e in azione biologica coerente multilivello a causa della multivettorialità di azione del fitocomplesso.

“Le specie vegetali attualmente viventi in tutto il pianeta oscillano tra le 300.000 e le 500.000. Di esse solo lo 0,5% è stato studiato. Il mondo vegetale offre quindi una enorme potenzialità farmacologica. La fonte più importante per lo studio dei principi attivi delle piante é rappresentata dalla medicina tradizionale.” (fonte Organizzazione Mondiale Sanità. - Akerele 1992)

[2] Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano concernente i criteri e le modalità per la formazione ed il relativo esercizio dell’agopuntura, della fitoterapia e dell’omeopatia da parte dei medici chirurghi ed odontoiatri”. (SALUTE) Codice:4.10/2013/2 (Servizio III) Accordo ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.

[3] FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e Chirurghi e degli Odontoiatri)

[4] FNOMCeO: “Linee guida sulle Medicine e pratiche non convenzionali”

[5] “ WHO Traditional Medicine Strategy 2014-2023”
http://www.who.int/medicines/areas/traditional/en/

http://www.who.int/medicines/areas/traditional/TRM_BeijingDeclarationFR.pdf
http://www.who.int/medicines/areas/traditional/TRM_BeijingDeclarationEN.pdf
WHO traditional medicine strategy.2002–2005.Geneva, World Health Organization, 2002 (WHO/EDM/TRM/2002.1).
WHO medicines strategy.2004–2007.Geneva, World Health Organization, 2004 (WHO/EDM/2004.5).
Continuity and change – implementing the third WHO medicines strategy: 2008– 2013.Geneva, World Health
Organization, 2009 (WHO/EMP/2009.1)

[6] le Direttive Europee n. 92/73 e 92/74; Ris. n. 75 del Parlamento Europeo del 29 maggio 1997: “Statuto delle Medicine Non Convenzionali”; Ris. n. 1206 del Consiglio d’Europa del 4 novembre 1999) - EMA: European Medicines Agency
Committee on Herbal Medicinal Products (HMPC)

[7] È fondamentale distinguere una “Fitoterapia funzionale salutistica” praticabile da varie figure professionali e con campo applicativo destinato a favorire la fisiologica funzione di organi e apparati e la “Fitoterapia Medica” che comprende la prima e si estende alla diagnosi e cura delle malattie.

[8] D. Ayala “Introduzione alla Fitoterapia Medica” aa 2011/13. Dispense lezioni dell’indirizzo di Fitoterapia Medica del Master II livello “Medicine non convenzionali a tre indirizzi: Medicina Tradizionale Cinese con agopuntura, Medicina Omeopatica, Fitoterapia Medica”. Università degli studi di Bologna

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